La breve ouverture musicale che introduce la canzone rappresenta il momento in cui Èdith Piaf ripercorre eventi della sua vita prima di ricordarli cantando. Il ritmo serrato e in crescendo determina in me l’aumento del carico emotivo perché io stessa in quel momento ripercorro eventi della mia vita.

Questo brano si può definire come inno alla mancanza di rimpianti in quanto, dal momento che ognuno di noi è imperfetto, abbiamo potuto commettere errori o compiere scelte sbagliate. Non per questo dobbiamo giudicarci negativamente per ciò che è già successo e che non possiamo quindi modificare. Sia il “bene” che il “male” che abbiamo conosciuto nella nostra vita hanno contribuito a farci diventare gli individui che siamo oggi, quindi gli eventi negativi non sono da rifuggire o dimenticare perché essi stessi hanno avuto il loro valore nella costruzione della nostra personalità.

Da questa canzone emerge da un lato il congedo nei confronti di quanto avvenuto sino a quell’istante e dall’altro l’inizio di un nuovo capitolo, che a sua volta sarà caratterizzato da esperienze sia positive che negative ma comunque ricche di significato.

Articolo di Gabriella B.