Di cosa si tratta?

 

Il mio nome è Chiara e grazie alla scrittura, alla lettura e la parola scambiata ho imparato e sto imparando tutt’ora a guardare negli occhi il buio infinito di una terra sconosciuta. Attraverso questi scritti, vorrei rendervi partecipi del mio viaggio. Da quando il mio rapporto con il cibo si è fatto più problematico e tutt’altro che sereno, gradualmente, ho perso la capacità di dar voce alle emozioni. Un nuovo e incessante vociare rumoroso si era fatto strada nella mia testa, lasciando pochissimo spazio per tutto il resto. Io e lui, io e un pensiero persistente, io e un compagno di vita che non ho scelto. Una presenza così ingombrante, da non permettere la nascita di altro da lui. Quanto spesso mi sono detta:” Detesto non riuscire a pensare”. Quanto avrei voluto poter esprimere ciò che nessuno capiva: il ragno vorace che cercava di soffocare la mia anima dentro la sua fitta tela senza scampo. In queste righe, vorrei proprio lasciare spazio alle “emozioni in silenzio”, come le chiamo io, cioè quei sentimenti che paiono perduti e dilaniati dall’oscurità di una strana apatia. Una tristezza buia, pesante e densa come un’ombra di catrame liquido che si insinua ovunque, alla ricerca di qualcosa da inghiottire. Non un capriccio, ma una sofferenza tangibile e riconoscibile attraverso degli occhi troppo spenti, una incessante stanchezza di trascinarsi per le strade della vita.

Ma un giorno come tutti gli altri, decisi di intridere un foglio bianco con quella pozza nera. Una parola dopo l’altra, trascinai alla luce del sole quell’artiglio vorace; così cominciai a scrivere le mie prime poesie. Qui di seguito, ne troverete alcune. Naturalmente, ci tengo a precisare che la tristezza e le difficoltà più o meno oscure di cui parlo, sono da ricollegarsi a un difficile rapporto con il corpo. Quest’ultimo diventa uno strumento di espressione per la propria emotività (molto probabilmente sofferente o comunque bisognosa di una certa attenzione).

Ed ora, vi lascio alle poesie, sperando possano essere di vostro gradimento.